Siamo a 320 km da Santiago, dobbiamo affrontare le ultime tappe e ci aspettato i due passaggi più alti in quota di tutto il Cammino. Oggi si arriverà a 1500 metri. Ovviamente entriamo subito in una piccola competizione su chi arriverà per primo in cima. La cosa viene ancor di più esaltata da uno scherzo al vetriolo fatto a Simone da parte di Mario che, con la complicità di Marco, finge di avere le convulsioni con tanto di schiuma (di dentifricio) alla bocca: esilarante per noi quanto impertinente per Simone!
Partiamo da Leòn e superiamo velocemente i 50 km di strada che ci separano da Astorga, da dove, dopo uno spuntino e un veloce giro, iniziamo l'avvicinamento alla salita per il passo di Puerto Foncebadon.
In un paesino lungo il tragitto abbiamo la fortuna di assistere alle prove di un tipico ballo in costume folkloristico locale, al ritmo di tamburo e nacchere.
La salita è costante e abbastanza scorrevole, le cime più alte intorno sono leggermente innevate. Mano mano che avanziamo il paesaggio cambia e compaiono i primi borghi di case in pietra. La giornata è eccezzionale, temperatura perfetta, sole e assenza di vento.
Saliamo fino il passo (gpm a Marco) dove si trova la Cruz de Hierro, una croce in ferro piazzata in cima ad un palo, eretto su una montagna di ciottoli portati dai pellegrini. Lì incontriamo Jan,un 67enne olandese, che già in precedenza avevamo conosciuto, il quale partito dall'Olanda con la sua bicicletta, si sta facendo il Cammino in solitaria: per noi è subito diventato un mito!
Con una lunga discesa torniamo verso fondovalle, non prima però di esserci fermati a Manjarìn, un piccolo villaggio dove tra i resti di vecchie abitazioni ormai crollate, vive un eremita che in un ambiente molto semplice e quasi magico, gestisce un piccolo ostello.
Arriviamo infine a Ponferrada per pernottare, dove vi è il bellissimo Castello Templare e un centro piccolo e suggestivo.
Il mattino dopo ci aspetta un'altro passo da superare a 1335 metri. Lasciamo Ponferrada e dopo una quindicina di km prendiamo per la strada di fondovalle che segue il Rio Valcarce. Simone rompe nuovamente un raggio di una ruota, ma questa volta riusciamo a sostituirlo da soli usandone uno di scorta.
La strada ci porta piano piano sempre più su di quota e quando arriviamo oltre il primo valico, improvvisamente il cielo scompare coperto da un grigio mantello e ci ritroviamo come a pedalare in mezzo alle nuvole mentre ancora si scorge il fondovalle.
Ci fermiamo per una pausa a O Cebreiro, un piccolo e molto pittoresco villaggio di case in pietra che sembra riportarti indietro nel tempo. Percorriamo poi una quindicina di km di saliscendi in alta quota tra boschi e pascoli, per poi ridiscendere, ormai dentro i confini della Galizia, verso Sarria.
Non ancora soddisfatti decidiamo di proseguire ancora un po' e ci fermiamo per la notte a Portomarin, un piccolo paesino in prossimità di un lago.
Qui troviamo un affollamento insolito per come eravamo abituati, poichè molti pellegrini, per svariati motivi, decidono di percorrere solo gli ultimi km del Cammino.
Da qui ne mancano meno di 100, ormai è quasi fatta anche per noi!!
domenica 26 maggio 2013
25-26 maggio, Leòn-Ponferrada-Portomarin
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1 commento:
Simone non si é ancora deciso a cambiare la bici??!!
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